di Silvia Sitton, Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche, Dipartimento di Economia, Università di Modena e Reggio Emilia
Partendo dalle considerazioni sulla nuova questione urbana poste da Bernardo Secchi, il paper indaga alcuni modelli di
abitare condiviso (cohousing e ecovillaggi), caratterizzati da un’elevata carica utopica, tracciando una possibile strategia per mettere queste esperienze a servizio della città, trasformandole da utopie individuali a utopie collettive, inserite in un contesto di progetto istituzionale di pianificazione territoriale.
La tesi dell’autore è che, mentre se confinati nella dimensione dell’utopia individuale questi modelli abitativi non fanno
che amplificare le differenze sociali, tradendo in parte i valori fondativi che li accomunano, trasformarli in utopie
collettive è una modalità efficace per intervenire positivamente sul futuro della città.
Analizzando il contesto italiano, il paper individua quindi le pratiche comuni e i valori tipici di cohousing e ecovillaggi su cui il sistema pubblico, facendo uno “sforzo estremo di immaginazione”, potrebbe investire per diffondere comportamenti capaci di migliorare il benessere collettivo, e, in un’idea di utopia urbana, avvicinare la città dei ricchi e la città dei poveri.