Che cos’è il Mietshäuser Syndikat

testo tratto dal sito di Macao

123 progetti/casa con 2.839 abitanti, per un valore pari a 129 milioni di euro investiti.
Altri 21 progetti di acquisto avviati.
Oltre ai numerosi progetti consolidati in Germania, la rete si sta radicando in Austria, Paesi Bassi, Spagna, Grecia, Francia e, presto, anche in Italia.

Il legame che tiene insieme questa alleanza è il Mietshäuser Syndikat.

L’idea è nata nel 1990 a Friburgo

Si è sviluppata nella scena delle occupazioni che era alla ricerca di modalità per impedire gli sfratti. Così, il primo progetto è stato Grether Ovest 1988 a Friburgo. Prima è stata impedita la demolizione di diversi edifici di una ex fabbrica, poi questa è stata acquistata dagli abitanti. Gli attivisti del Grether non si sono fermati a questa fase, hanno continuato poi a diffondere le loro idee con l’intenzione di costruire una rete di solidarietà tra i progetti abitativi. Questo rappresenta una delle idee alla base dell’istituzione del Mietshäuser Syndikat nel 1992.

Negli statuti dell’associazione del Syndikat continua ad esserci scritto: “… per sostenere e promuovere politicamente lo sviluppo di nuovi progetti di case auto-organizzate: spazio di vita umano, un tetto sopra la testa, per tutti e tutte”.
La nostra idea è creare progetti che possano funzionare per un lungo periodo di tempo, la neutralizzazione della proprietà implica che le proprietà acquisite non potranno più essere vendute. È un nuovo modo in cui la questione della proprietà viene considerata dalla prospettiva dei commons.

Il Mietshäuser Syndikat è un conglomerato di progetti abitativi molto diversi tra di loro; diversi per dimensione, composizione degli inquilini, motivazioni, cultura, pratiche di convivenza e livello di attivismo politico.

Comprare case collettivamente

Gli obiettivi che legano tutti i progetti immobiliari, pur nella loro diversità, sono i punti di partenza comuni:
- Una comunità di persone localizza case vuote/disabitate: decide di abitare insieme sul lungo periodo, cerca strutture adeguate, spesso con spazi comuni per eventi pubblici, assemblee, progetti e iniziative imprenditoriali.
- Oppure, residenti di lungo periodo di una casa che non si rassegnano alle intenzioni del proprietario di vendere, progettano in modo auto-organizzato di acquisire la “loro casa”.
- Oppure, gli occupanti di un immobile destinato alla demolizione (o ad altro uso) cercano una prospettiva nonostante gli inevitabili contraccolpi emotivi derivanti dalle minacce di sfratto e negoziazioni.

Perché farlo?

- desiderio di auto-organizzazione
- necessità di alloggi a prezzi accessibili (lotta contro i meccanismi di gentrificazione)
- avere uno spazio culturale
- creare uno spazio politico
- abitazioni ecologiche
- “nuove” forme di convivenza (vivere insieme e non da soli)
- motivazione politica (mettendo in discussione e trasformando il concetto di proprietà)
- creazione di proprietà gestite dai commons
- rete di solidarietà della Mietshäuser Syndikat

Come vengono prese le decisioni?

Non ci sono persone con ruoli “ufficiali” nel Sindacato. Tutte le attività sono svolte da persone del network e tutte le decisioni che riguardano Mietshäuser Syndikat sono prese in assemblea con il metodo del consenso.
Le case non sono di proprietà di Mietshäuser Syndikat. Ognuna delle 121 case-progetto si auto-governa e sono legalmente autonome, ognuna dotata di una propria società che detiene la proprietà dell’immobile. Il Sindykat tuttavia è partner dell’associazione locale che gestisce il progetto/casa.

Com’è fatta la società proprietaria della casa?

L’atto di proprietà è detenuto da una società a responsabilità limitata con due partner:

- l’Associazione fondata dalle persone del progetto-casa, i cui soci sono gli abitanti .
- il Mietshäuser Syndikat, che ha il ruolo di organismo di tutela.

Questi sono i due partner detengono le quote societarie.

I diritti di voto dei due partner sono specificati nell’accordo di partnership:
L’associazione-casa è responsabile solo della propria auto-organizzazione e della gestione di attività ordinarie: chi si trasferisce nella casa? Come vengono ottenuti i prestiti? Quali modifiche saranno fatte alla casa? A quanto ammonta l’affitto?
Su tali questioni, il Syndikat, l’organismo di tutela, non ha voce in capitolo.

Tuttavia i diritti di voto funzionano diversamente se si tratta delle seguenti, fondamentali, questioni:
- vendita della casa o di parte di essa
- cambiamenti nell’accordo di partnership
In questi casi, l’associazione-casa ha un voto, così come il Mietshäuser Syndikat ne ha uno. Di conseguenza, ogni cambiamento su questi temi strutturali, deve ottenere il consenso di entrambe le organizzazioni.

Ironicamente, in questa sorta di “separazione dei poteri” tra l’associazione-casa e il Sindacato, la forma capitalistica di società a responsabilità limitata, una forma legale del mondo aziendale, rappresenta la personalità giuridica ideale per la gestione. Nel suo ruolo di “organismo di tutela” il Syndikat è partner in ogni singola società-casa. In questo modo, è allo stesso tempo il legame che tiene insieme tutte le case-società e tiene viva la rete di solidarietà.
Questi sono gli aspetti legali, ora passiamo ai soldi.

Dove otteniamo i finanziamenti per i nostri progetti?

Come potete immaginare, le persone che vogliono fondare un progetto-casa sono quelle che spesso non hanno i soldi per farlo. Fondamentalmente, abbiamo un metodo collaudato per finanziare i nostri progetti.
Ciò significa che circa il 40% del valore deve essere disponibile come capitale proprio (equity), così che la banca possa prestare la parte restante. Il problema è che nessuno ha questo 40%.

Nei progetti del Syndikat, questo “buco” è coperto da quelli che noi chiamiamo prestiti diretti (direct loans). Si tratta di soldi presi in prestito direttamente da amici, sostenitori di altri progetti-casa.
Con l’evolversi della struttura del Mietshäuser Syndikat, sempre più progetti-casa consolidati prestano denaro ai progetti in costruzione. Per questo con il crescere dei progetti, i prestiti sono sempre più semplici.
Il restante 60% viene quasi sempre dalle banche, in particolare banche con un forte orientamento etico (in Germania ad esempio la GLS Bank).

Il funzionamento concreto

Il funzionamento concreto, spiegato da Marcel, che abbiamo incontrato a Macao qualche giorna fa:

Nel 2007 un amico mi ha dato la copia di una brochure sulla quale era presente una breve introduzione di ciò che sono le idee guida del Mietshäuser Syndikat e una foto accompagnata dalla descrizione di ogni progetto che costituisce la rete. A quel tempo erano attivi circa 40 progetti. Nel marzo 2008 abbiamo fondato l’AMK, la nostra associazione. Un mese dopo siamo entrati a far parte come membri dell’associazione Mietshäuser Syndikat scegliendo quindi la via della cooperazione. Ciò comporta in primis la partecipazione all’assemblea del Sindacato, durante la quale sono presenti tutti i progetti-casa.
Nel 2009, la nostra associazione e il Mietshäuser Syndikat hanno fondato il Konve GmbH, una società, che ha acquistato la casa il 19 agosto dello stesso anno.
La nostra casa è autogestita come una cooperativa, ma non è la nostra società a possederne la proprietà che ha la forma giuridica di “GmbH. Eine Gesellschaft mit beschränkter Haftung.” (In Italia sarebbe un S.r.l. – Società a responsabilità limitata).

Cosa importante: il nostro capitale è rappresentato da prestiti diretti (direct loans), denaro che proviene direttamente da persone, gruppi e altri progetti, che depositano i loro risparmi nel nostro progetto senza la partecipazione di una banca.

Ad oggi, l’AMK conta 21 persone, di età tra 1 e 75 anni, che vivono nelle nostre due case. Abbiamo 16 appartamenti, ognuno dei quali ha una dimensione di 47 mq e l’affitto costa 300€ al mese, utenze incluse.

Abbiamo un rimorchio, una sala prove, una sala ubicata nel seminterrato destinata a concerti e party, una sala comune e un grande giardino. Uno dei 16 appartamenti è occupato da rifugiati – in questo momento tre persone provenienti dall’Eritrea fanno parte del nostro progetto.

Nel complesso si tratta di uno spazio di convivenza, ma anche di un luogo per eventi e attività sia culturali che politiche.
Per noi, la cosa fondamentale è portare avanti il nostro progetto in modo autonomo e auto-organizzato. Le questioni riguardanti affitto, ristrutturazione, chi si unisce al gruppo, vengono decise insieme durante le riunioni che si svolgono una volta al mese (nei primi anni due volte al mese). Abbiamo organizzato un gruppo, nominato “Orga”, composto da sei persone che si prendono più responsabilità e lavoro rispetto ad altri. E abbiamo una nostra struttura che si occupa di come il lavoro viene organizzato nell’ambito del progetto – questa è cambiata negli ultimi sette anni e il cambiamento è ancora in corso.

In altri Paesi

E per i progetti-casa, orientati ai principi del Syndikat in altri paesi?

Da diversi anni riceviamo molte richieste di adesione dall’estero. È per questo che, nel 2012, abbiamo creato AG International, un gruppo di persone che attualmente lavora sui progetti internazionali.
L’impegno più consistente che attualmente abbiamo all’estero è in Austria. Nel dicembre 2016 il primo gruppo ha comprato la loro casa a Linz.
In Francia, siamo attivi con il progetto Le Clip, con un progetto in Porcheritz.
In Spagna, abbiamo un progetto a Portbou, associato con il Mietshäuser Syndikat.
Nei Paesi Bassi un primo progetto “Nieuwland” ad Amesterdam SOWETO è stato finanziato con il supporto del Mietshäuser Syndikat.
In Grecia diversi gruppi hanno già manifestato il loro interesse nel creare progetti-syndikat.
In Italia non avevamo invece avuto molti contatti, fino ad ora.

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