Cohousing LGBTQ. L’Associazione Agapanto si racconta

Cari cohousers romani, 

Grazie per l’accoglienza nel vostro recente incontro presso la  Ciclostazione Frattini.  D’accordo con Marco e Adriana vi racconto un po’ la storia della  nostra associazione Agapanto APS. 

Tutto è nato da un gruppo di amici desiderosi di andare a vivere  assieme. Ci accomunavano l’età matura, essere LGBT e una storia di  impegno sociale specialmente nel campo dei diritti civili. 

Ci siamo accorti subito dai tanti messaggi di sostegno ricevuti di  aver intercettato un bisogno condiviso da molti: un luogo dove  vivere che accogliesse la diversità, invece di tollerarla. Un  cohousing LGBT+, non esclusivo ma inclusivo, dove il nostro 5%  della popolazione non fosse relegato nell’ultima stanza a destra,  ma avesse addirittura un ruolo propositivo nei programmi di  invecchiamento attivo, rompendo gli schemi sessisti e sessuofobici che caratterizzano l’immagine della terza età. 

Ci siamo mossi in tre direzioni. Attività sociali riservate a soci e amici; Attività progettuali; Comunicazione. 

Per i nostri soci abbiamo organizzato cene, club di lettura e  scrittura, gite e visite guidate, momenti formativi strutturati.

Dal dicembre scorso abbiamo anche creato un gruppo assistenza  di volontari per accompagnare ai servizi o anche solo ascoltare i  soci in difficoltà. 

Per il progetto abbiamo cercato partner qualificati  professionalmente e dal giugno 2018 al dicembre 2019 abbiamo  lavorato coi soci Lazio di Banca Etica e i professionisti e le  cooperative affiliate per strutturare il processo di formazione del  gruppo e per valutare proposte immobiliari. 

Nel processo abbiamo mappato con questionari e interviste le  aspettative e risorse del gruppo ed abbiamo visitato esempi  concreti di cohousing identitario a Berlino e Madrid.  

In conclusione abbiamo stilato linee-guida per investitori e per  coabitanti.  

L’ ultimo incontro programmatico di persona è stato il 15/2/20 poi cominciò il lockdown e ci siamo limitati alla valutazione in  videoconferenza di sei opportunità immobiliari. 

All’esterno abbiamo cercato contatti con le istituzioni e le  associazioni, partecipando ad eventi degli altri e invitando a  partecipare ai nostri. 

Abbiamo avuto modo così di incontrare in senato Cirinnà e  Logiudice, gli assessori o dirigenti dei municipi II, V, VII, VIII, di  partecipare alle audizioni sul piano sociale di Roma capitale. 

Con le università cittadine abbiamo avuto scambi costruttivi:

Con Roma 3 abbiamo organizzato un convegno sul “Cohousing  identitario”. Torvergata ci ha invitato ad un loro convegno su  “Sfide e Scenari dell’ Inclusione” e siamo stati oggetto di tesi di  laurea.  

La Sapienza ci assiste nel progetto assistenza ai soci e ha scelto le  persone anziane LGBT come oggetto specifico di studio. 

Tante le associazioni amiche (Samaria, Plus Roma, Circolo Mario  Mieli, Arcigay, Agedo, Cammini di Speranza, I AM, Lambda Terza  Età, Genitori arcobaleno, Prisma, Edge, Parks) che ci hanno  aiutato o chiesto di sottoscrivere i loro progetti o di presentare il nostro nei loro eventi. Numerose anche le cooperative che hanno  mostrato interesse e hanno lavorato con noi (Il Gabbiano, Nuove  Risposte, Apriti Sesamo, Cecilia). 

Si è creata così anche una rete nazionale di gruppi anziani LGBT+  di varie associazioni. 

Vi chiederete … Ma avete concluso qualcosa? 

Qualcosa sì, ma abbiamo anche verificato quanto sia difficile  realizzare un vero e proprio cohousing integrato, con spazi  privati, comuni e servizi dedicati. 

Per ora abbiamo accompagnato amici in esperienze di coliving in  appartamenti condivisi e facilitato la nascita di un condominio  solidale. 

Ora vogliamo rivolgerci alle istituzioni e alle cooperative amiche  per co-progettare la struttura integrata di cui sentiamo il bisogno.

Allo stesso tempo continueremo a sostenere iniziative private che  potranno restare in rete con la futura struttura e i suoi servizi. 

Ci auguriamo di fare anche con voi un pezzo di strada assieme.

Nicola, Agapanto APS

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