Cohousing: una nuova economia della casa a Firenze

L’abitare nel centro di Firenze prima dell’emergenza Covid

di Lucia Evangelisti Roster, Galyleo –  

Descriviamo brevemente cosa è successo (prima dell’emergenza Covid) per l’abitare nel centro di Firenze. Poche case di proprietà pubblica restaurate dal Comune, molti acquisti di immobili pubblici da privati che ne fanno residence di lusso, alberghi o più modestamente camere con bagno molteplici per affitti brevi. Qualche persona anziana con casa di proprietà si può ancora trovare, ma spesso, quando queste persone muoiono, gli eredi la destinano ad affitti brevi. Così la città tende a trasformarsi in un anonimo dormitorio, percorso da una popolazione internazionale di passaggio, che si sposta fra un museo e l’altro e poi riparte.

Una nuova politica dell’abitare è necessaria.

Un gruppo di persone che amano Firenze e vogliono abitare in centro ha pensato di costituirsi in Comitato che esca dalla logica: o denaro pubblico o denaro privato per gestire l’abitare. Abbiamo pensato a una diversa economia della casa, un modello pubblico-privato che, se realizzato in vari esemplari, permette di frenare lo smantellamento della vita cittadina e la gentrificazione a tutto vantaggio sia della popolazione anziana, che lamenta il degrado e la mancanza di servizi, sia dei giovani, che trovano proibitivi i prezzi degli affitti di case in centro.

La proposta del Comitato Cohousing a Firenze.

Questa è la proposta: una Istituzione (Comune, Regione , Asl) individua un immobile pubblico inutilizzato perché da restaurare e, in mancanza di soldi pubblici, invece di metterlo in vendita, lo affitta a cittadini che versano ciascuno una quota per restaurarlo. Lo si può considerare un crowdfunding spontaneo, di cittadini che vogliono contribuire alla conservazione di questa splendida ma fragile Città, patrimonio dell’umanità, frenandone l’alienazione.

Il restauro, fatto in vista di abitarvi in Cohousing, è quanto di meno invasivo si possa pensare. Il Cohousing, per come organizza l’abitare, non snatura gli edifici perché abbisogna di spazi piccoli per appartamenti privati, e spazi grandi per svolgervi attività collettive, a seconda del regolamento che si da il gruppo. La città verrebbe così animata da gruppi intergenerazionali di abitanti stanziali, cittadini della città, interconnessi fra loro e con il quartiere, e l’immobile da essi occupato resterebbe patrimonio pubblico, riutilizzabile per nuovi abitanti, per morte naturale e comunque allo scadere del contratto di affitto.
Il progetto è innovativo ed ha bisogno di un gran numero di adesioni per riuscire a realizzarsi con l’aiuto delle Istituzioni. E’ per questo che è opportuno che coloro che sono interessati al progetto si colleghino con il nostro Comitato Cohousing a Firenze. Riceveranno il supporto per apprendere come relazionarsi nel gruppo e superare i conflitti. Il Cohousing è l’arte di vivere insieme e va costruito con la scienza che regola i rapporti umani.

Il Cohousing può essere fatto in qualunque luogo, non solo a Firenze.

Naturalmente può essere fatto anche in campagna, dove è più facilmente realizzabile perché i i prezzi degli immobili sono notevolmente più bassi. Grazie alla nostra esperienza, aspiranti Cohousers di città o di campagna saranno aiutati alla realizzazione di un abitare che ha come caposaldi la condivisione, l’aiuto reciproco, la comunicazione, l’ascolto e lo stare insieme in modo gioioso…e a costi più contenuti!

https://www.gal-y-leo.net/arte-scienza/cohousing-una-nuova-economia-della-casa-a-firenze/

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